Sanità, il modello di sostenibilità del nuovo ospedale Galeazzi a Mind

Dalla fine di agosto, un nuovo ospedale milanese potrebbe rappresentare un modello per le strutture sanitarie del Paese, non solo per i servizi offerti alla comunità ma anche per la sua efficienza energetica, ambientale e tecnologica. Il nuovo Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio del Gruppo San Donato sorgerà nel Mind District che aveva già ospitato l'Expo nel 2015 e accoglierà i suoi pazienti in un edificio considerato innovativo per un settore immobiliare, quello ospedaliero, che ha iniziato a confrontarsi con i temi della sostenibilità e della digitalizzazione. L'edificio di 8 mila metri quadrati, distribuiti su 16 piani, concretizzerà un'operazione caratterizzata da un Energy Management System (EMS) e un Building Management System (BMS) con i quali si può ridurre l'impatto ambientale dell'edilizia grazie a tecnologie in grado di automatizzare, e quindi ottimizzare la gestione e il monitoraggio dei consumi. I software sono stati fomiti da Siemens, che ha abbracciato il progetto di GKSD Esco, Energy Service Company del Gruppo San Donato ora impegnata nell'uniformare ed efficientare la componente energetica in almeno 21 ospedali delle 56 strutture sanitarie appartenenti allo stesso gruppo della sanità. Fondamentali per la transizione saranno Desigo, software sviluppato per il monitoraggio quotidiano dei consumi, e Deop, per l'ottimizzazione degli stessi, in un arco temporale di medio e lungo termine.
Un ospedale come il Galeazzi, chiamato per definizione a consumare energia 24 ore al giorno, potrà così offrire prestazioni sanitarie di livello, anche di telemedicina, senza correre rischi di blackout e salvaguardare al contempo l'ambiente. I software garantiranno l'automazione dell'edificio, dove ogni elemento — dalle lampadine ai contatori, dalla ventilazione al riscaldamento, dalla climatizzazione e agli apparecchi sanitari, fino ai sistemi di videosorveglianza e sicurezza—sarà connesso a un sistema digitalizzato e centralizzato in grado di riadattarsi costantemente nel tempo, a seconda della temperatura esterna, della stagionalità e delle necessità energetiche dell'ospedale. Si possono in questo modo prevenire gli sprechi e utilizzare in tempo reale solo l'energia necessaria alle attività della struttura.
Una piccola rivoluzione per edifici che mai fino a questo momento erano stati pensati prendendo in considerazione anche la componente ambientale. Per ridurre le emissioni, gran parte dell'energia sarà poi fornita da fonti rinnovabili, grazie a tre pompe di calore geotermiche, un sistema fotovoltaico, che rivestirà il tetto, e un teleriscaldamento garantito dalla termovalorizzazione dei rifiuti. Si stima così un risparmio energetico annuo pari a 2.200 tonnellate di petrolio e 5 mila di CO2, numeri che tuttavia non considerano ancora le emissioni indirette evitate grazie all'acquisto di energia elettrica verde. Grande attenzione sarà infine rivolta all'illuminazione naturale, con la maggior parte dei locali che riceverà luce diretta dall'esterno, mentre alle porte dell'edificio, l'area verde circostante si arricchirà di giochi d'acqua e superfici per la fitodepurazione (depurazione naturale delle acque reflue), oltre alla riserva idrica lungo le strade di servizio. All'interno di un processo che costringe molte strutture a un ammodernamento spesso difficoltoso per via delle complesse e lunghe ristrutturazioni, il nuovo Galeazzi costituirà invece sin da subito uno dei primi esempi in Italia di ospedale di nuova generazione, costruito da zero secondo i nuovi criteri.
«Vogliamo promuovere la trasformazione digitale del comparto ospedaliero italiano in modo tale che, anche in questo ambito, la tecnologia possa contribuire al benessere della persona e della comunità, riducendo gli sprechi nel pieno rispetto dell'ambiente», ha dichiarato Claudia Guenzi, che si occupa delle infrastrutture Smart di Siemens in Italia. Le fa eco Salvatore Bruno, per il Gruppo San Donato e GKSD Esco: «Si tratta di un passo in avanti per l'energy management del settore ospedaliero. La componente digitale garantirà nel tempo l'ottimizzazione energetica di questo tipo di edifici e magari in futuro anche di altri nel terziario e nell'industria, rispondendo alle necessità quotidiane in modo sempre più efficace». Salute delle persone e tutela dell'ambiente risultano così due obiettivi connessi, entrambi più facilmente perseguibili grazie ai progressi della tecnologia.
 
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